Esistono le psichiatrie

Le enciclopedie, i dizionari e, ora, anche Wikipedia ci dicono che la Psichiatria è una disciplina medica che ha lo scopo di curare la patologia psichiatrica, la sofferenza psichica. Ciò che non viene detto è che non esiste una Psichiatria. Esistono le Psichiatrie. E non esiste la sofferenza psichica, ma esistono le sofferenze psichiche, numerose quanto le persone che le patiscono, differenti a seconda del contesto ambientale di chi le sperimenta, una maschile e una femminile, a seconda del sesso.

 

La storia della psichiatria

Nella storia, nella pratica dell’esperienza clinica sono da sempre esistite numerose e diverse Psichiatrie, diverse per concezioni teoriche (Biologica, psicologica, antropofenomenologica, esistenzialista, sociale, ecc.), per indirizzi di studio e di applicazione clinica (Psichiatria di Comunità o Salute Mentale, Psichiatria Generale, Psichatria Infantile, Etnopsichiatria, Psichiatria Geriatrica, ecc.), per declinazioni pratiche e per modalità di trattamento.

Tanti indirizzi, tante psichiatrie che trovano più o meno integrazione pratica nell’incontro di quello/a psichiatra con quella specifica, unica e particolare persona che porta un disagio psichico.

Le enciclopedie, i dizionari e, ora, anche Wikipedia ci dicono che la Psichiatria è una disciplina medica che ha lo scopo di curare la patologia psichiatrica, la sofferenza psichica. Ciò che non viene detto è che non esiste una Psichiatria. Esistono le Psichiatrie. E non esiste la sofferenza psichica, ma esistono le sofferenze psichiche, numerose quanto le persone che le patiscono, differenti a seconda del contesto ambientale di chi le sperimenta, una maschile e una femminile, a seconda del sesso.

La storia della psichiatria

Nella storia, nella pratica dell’esperienza clinica sono da sempre esistite numerose e diverse Psichiatrie, diverse per concezioni teoriche (Biologica, psicologica, antropofenomenologica, esistenzialista, sociale, ecc.), per indirizzi di studio e di applicazione clinica (Psichiatria di Comunità o Salute Mentale, Psichiatria Generale, Psichatria Infantile, Etnopsichiatria, Psichiatria Geriatrica, ecc.), per declinazioni pratiche e per modalità di trattamento.
Tanti indirizzi, tante psichiatrie che trovano più o meno integrazione pratica nell’incontro di quello/a psichiatra con quella specifica, unica e particolare persona che porta un disagio psichico.

La psichiatria è una Scienza

Nel DNA di questa branca della medicina c’è quindi un gene di ambiguità, di contraddittorietà, di meravigliosa complessità che è il riflesso dell’oggetto/soggetto di cui si occupa e si prende cura: l’essere umano nella sua relazione con il mondo. La Patologia psichiatrica è infatti caratterizzata dal fatto che la relazione con il mondo non solo non è flessibile, ma tende al blocco. In un mondo interno ed esterno che, per sua natura, è continuamente mutevole come la vita, il blocco più o meno grave, più o meno intermittente di quella relazione è quello che caratterizza la patologia psichiatrica.
E’ una “Scienza (medica) dell’umano”, per dirla con un maestro della psicopatologia come Karl Jaspers, e si fonda, nelle sue differenti forme nel corso del tempo, sullo studio e sulla ricerca di soluzioni del grande “Problema umano” del rapporto Corpo/Mente, di come stanno insieme il mentale e il cerebrale, il biologico e lo psichico o ciò che come tale viene definito.

Una sintesi tra elementi opposti

Il filo rosso che attraversa tutto il percorso della Psichiatria dall’origine ai giorni nostri e che accomuna tutte “Le Psichiatrie” è la ricerca di una sintesi tra elementi considerati, nella nostra cultura, opposti da secoli e millenni: tra corpo e mente, tra persona e ambiente, tra sentimenti e ragione nella stessa persona…
Questa è la causa di tutte le controversie circa le cause della malattia mentale, la sua definizione, il suo trattamento e il modello di guarigione, ma, se osserviamo con attenzione, si tratta di un “problema” illusorio. Non possiamo nemmeno immaginarlo un essere vivente senza un corpo, senza un ambiente, senza un sesso, senza i propri ingredienti costitutivi – pensieri, emozioni, sensazioni fisiche – in relazione dinamica tra loro.

L’origine del termine Psichiatria

L’origine del termine Psichiatria può aiutarci a capire meglio.
Il termine psichiatria è abbastanza giovane, è stato usato per la prima volta all’inizio dell’800 dal medico tedesco J. C. Reil che ha unito la parola greca psyché (spirito, anima) con iatrós che significa cura medica. Presa alla lettera la Psichiatria dovrebbe occuparsi della cura dell’anima, ma cosa intendevano i greci per anima?
La psiche greca (Respiro, soffio vitale) è ciò che è l’essenza ultima, unica e irripetibile di ogni singolo individuo, ciò che fa di una certa persona proprio quella persona e che abbandona il corpo al momento della morte. Nella tradizione filosofico/scientifica successiva è stato poi tradotto come “anima” e, nel corso del tempo, il termine psiche è stato usato in modo differente in ambito religioso (Essenza spirituale), in ambito filosofico (Insieme delle facoltà mentali), in ambito psicologico (Insieme di processi non corporei) e in ambito medico (Insieme di funzioni e di processi anche fisici che consentono alla persona di fare esperienza di sé e del mondo e sono alla base del suo comportamento).
Un grande maestro di Psichiatria, il francese P. Janet, vissuto a cavallo tra ‘800 e ‘900, diceva: “Il fatto psicologico non è né spirituale, né corporeo; attraversa l’essere umano tutto intero, corrisponde al comportamento dell’essere umano preso nel suo insieme”.

La psichiatria oggi

Oggi, con una visione più contemporanea, al passo con i più recenti sviluppi delle neuroscienze in senso ampio, potremmo smettere di usare le negazioni e cominciare ad affermare che la Psichiatria ha come oggetto/soggetto di studio appassionato E lo spirituale E il corporeo E la mente E il cervello E il biologico E il sociale… Vale a dire l’essere vivente sofferente nella sua complessità infinita.
E’ il tempo giusto per una Psichiatria che basi la sua opera sulla soggettività e sulla interiorità dei/delle pazienti e aperta all’ambiente interpersonale in cui la persona con disagio psichico vive. Qualsiasi disturbo psichico o, meglio, ogni fenomeno psichico si esprime con emozioni, sentimenti, immagini di sé che, contemporaneamente, se ci permettiamo di osservare con attenzione, sono anche segni corporei, sintomi anche fisici. Questi, nell’insieme, ci permettono di fare diagnosi di uno stato di sofferenza psichica.

La diagnosi in Psichiatria

Va notato che in tutta la medicina, e nella Psichiatria in particolare, la diagnosi non è mai solo conoscenza teorica e definizione della tipologia dei disturbi sofferti, ma anche premessa dinamica e in continuo cambiamento e punto di inizio del trattamento, del processo di cura che porta al miglioramento delle condizioni psicofisiche della persona. La Diagnosi in Psichiatria non intesa come etichetta cristallizzata e oggettivante una volta per tutte, ma come definizione operativa, fluida e relazionale, continuamente discussa nello spazio interpersonale terapeutico, nel dialogo aperto tra il/la curante e colui, colei che desidera imparare a prendersi cura di sé.

Gli Psicofarmaci

In questo spazio terapeutico definito, gli strumenti farmacologici, i tanto vituperati o idealizzati PSICOFARMACI, rappresentano solo uno degli strumenti terapeutici utilizzabili e ha un senso in rapporto costante con gli altri strumenti, per esempio quello psicoterapeutico nelle sue varie declinazioni.
La psichiatria è una disciplina medica
“La psichiatria è una disciplina medica: la sua funzione quella di curare; ed essa, conseguentemente non può essere collocata sul piano stesso della ricerca biologica. Gli antidepressivi, del resto, non possono essere considerati medicamenti “ideali”. Certo, a fondamento delle concezioni che attribuiscono agli psicofarmaci una onnipotenza terapeutica sta ovviamente la tendenza a una implacabile “riduzione” degli eventi psichici in eventi biologici cerebrali. (Eugenio Borgna).
La Psichiatria è qualcosa che si definisce per come la intendiamo e la pratichiamo.

La Psichiatria per il Centro Olos

Per noi del Centro Olos è un approccio specifico (con teorie, tecniche e pratiche) basato sulla relazione con il/la paziente nel qui e ora, che ha lo scopo di prendersi cura della sofferenza umana.
Basarsi sulla relazione significa, nella pratica psichiatrica, attivare le capacità mediche di guarire, cioè di favorire il processo di guarigione che la persona sofferente desidera, significa, quindi, attivare le capacità mediche, di autocura, insite in ogni essere umano. In altri termini significa utilizzare il disagio (in questo caso psichico) come segnale (sintomo) per trasformarlo in guida principe per la guarigione. Perché questo avvenga il/la terapeuta CON il/la paziente devono concentrarsi non sulle carenze, sui deficit, sugli errori, ma sulle risorse della persona la cui esistenza è inserita in un certo contesto storico, ambientale, culturale. Nella cura della persona sofferente non si può dimenticare che essa è sempre interconnessa con un proprio “territorio” familiare, sociale, comunitario, culturale che partecipa – anche attraverso la sua mancanza – al processo di cura ed è fonte di potenziali grandi risorse.

Lorella Maria Grecu

“Può darsi che non siate responsabili della situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla” (Martin Luther King)

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