LA NUVOLA Lettura del gruppo di Mindfulness di giovedì 14 luglio 2016

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LA NUVOLA

Immagina di essere una nuvola. Puoi utilizzarla come immagine per la meditazione. Sei composto, sei formata da minuscoli cristalli di ghiaccio o acqua. Sei talmente leggero, leggera che non cadi a terra, puoi galleggiare nell’aria. Ci sono nuvole enormi, milioni di tonnellate d’acqua, che fluttuano in questo modo. C’è interazione, collisione, tra questi minuscoli cristalli di ghiaccio. Alcuni possono riunirsi per formare un grosso pezzo di ghiaccio, che mentre scende diventa un’enorme goccia d’acqua che cade sotto forma di pioggia. Ma forse a metà strada la goccia incontra una massa di aria calda, quindi evapora e torni nuovamente verso l’alto, scendi e risali, giù e su. Trasmigrazione, reincarnazione e rinascita avvengono di continuo, nella nuvola. Una nuvola non ha bisogno di diventare pioggia per avere una nuova vita. Ne ha una in ogni istante.

Se vedi una nuvola che fluttua nel cielo e pensi che sia sempre la stessa ti sbagli: non è vero. Una nuvola è molto attiva. Può produrre un’energia assai potente, come il fulmine, che è in grado di causare distruzione e muoversi con estrema rapidità. C’è molto della nuvola, in noi. Beviamo nuvole ogni giorno, quando beviamo acqua. Nascita, morte e rinascita avvengono dentro di noi nello stesso modo. Nascita e morte si verificano in ogni momento della nostra vita quotidiana.

Se qualcuno ti chiede: “Cosa mi succede quando muoio?” potresti aiutarlo domandando: “Cosa ti sta succedendo qui e ora?”.

Se sappiamo cosa ci succede qui e ora possiamo rispondere molto agevolmente all’altra domanda. In questo preciso istante stiamo sperimentando nascita e morte. La rinascita sta avvenendo in questo istante, perché mentalmente e fisicamente rinasci in ogni istante, ti rinnovi in ogni istante allo scopo di diventare una persona nuova, una creatura nuova. Se lo sappiamo fare, il nostro rinnovamento è magnifico.

Non dobbiamo aspettare di morire per sapere cosa ci succederà. Guardando a fondo nel momento presente vediamo che in noi nascita e morte avvengono in ogni istante, sia nel corpo sia nella nostra coscienza. Inspiriamo, assumiamo cibo e abbiamo nuove idee e nuovi sentimenti. Espiriamo, defechiamo e lasciamo andare idee e sentimenti. Quindi aria e acqua, l’intero cosmo, stanno passando attraverso di noi, ci stanno rinnovando, e noi stiamo restituendo altre cose al cosmo.

Immagina che parliamo della morte di una nuvola. Alziamo gli occhi verso il cielo e non vediamo più la nostra amata nube e gridiamo: “Oh, mia amata nuvola, non sei più là. Come posso sopravvivere senza di te? “. Stiamo pensando alla nuvola come se fosse passata dall’essere al non-essere, dell’esistenza alla non-esistenza. Ma in realtà è impossibile che una nuvola muoia. Morire significa che, di colpo, da qualcosa diventi niente, dall’essere qualcuno diventi nessuno. Ma non è questo il caso della nube. La nube non può diventare niente. È possibile che divenga pioggia, neve, nebbia o vapore acqueo, ma non è possibile che diventi nulla.

La tua nascita non è il tuo inizio. È solo la tua continuazione, perché esistevi anche prima della nascita, in altre forme. Questa pagina che stai leggendo, per esempio, in precedenza è esistita in molte altre forme. Non è scaturita dal nulla perché da niente non si può diventare qualcosa. Osservando il foglio di carta vediamo la foresta, gli alberi, la nuvola, la pioggia e il terreno che nutre di alberi. Possiamo vedere la sega che ha tagliato l’albero, il boscaiolo e la cartiera. Il foglio di carta non è scaturito dal nulla. La sua manifestazione come foglio è solo una nuova manifestazione, non una vera nascita. Così la natura di questo foglio è la natura di nessuna nascita e nessuna morte. Il foglio non può morire. Quando lo bruci osservi cosa succede, vedi che si trasforma in fumo, vapore, cenere e calore. Il calore è energia che si irradia; il fumo sale nell’aria e diventa una nuvola, e la cenere ricade sulla terra. Il foglio di carta continuerà. Come la nuvola e il foglio noi continuiamo, ma in altre forme.

Immagina che una parte della nuvola sia in grado di trasformarsi in pioggia, precipiti diventi parte del fiume. Il resto della nuvola si trova su nel cielo e, guardando in basso, vede la sua continuazione giù sulla terra. Potrebbe pensare: ” Ti auguro buon viaggio, là sotto. Io mi divertirò qui, ma spero che tu, che sei parte di me, ti diverta laggiù “. Galleggiare su nell’aria piacevole, ma scorrere quaggiù lo è altrettanto. Come esseri umani possiamo vedere anche questo punto. Possiamo vedere noi stessi nei nostri figli, studenti, amici e familiari. (…)

Vediamo noi stessi ovunque, perché in ogni istante produciamo pensieri, parole e azioni che ci perpetuano nel mondo.

Thich Nhat Hanh.

Le quattro verità dell’esistenza. Garzanti