SPECTATOR NOVUS
tratto da “Esercizi spirituali e filosofia antica” di Pierre Hadot
Lucrezio descrive come appare il mondo ai nostri occhi se lo vediamo per la prima volta:
“Una cosa intensamente nuova si appresta a giungere alle tue orecchie, e a svelarti un nuovo aspetto del mondo.
Ma non v’è cosa agevole a tal punto, che dapprima non sia più difficile a credersi, e allo stesso modo niente è così grande e mirabile che a poco a poco tutti non avvertano in sé l’estinguersi dello stupore.
In primo luogo il terso e luminoso colore del cielo, e i corpi in esso racchiusi, le stelle che vagano ovunque nello spazio, e la luna e lo splendore del sole dalla vivissima luce; se tutto ciò apparisse ora per la prima volta ai mortali, e all’improvviso si offrisse del tutto inatteso allo sguardo, cos’altro più di codeste essenze potrebbe dirsi prodigioso, o che prima le genti avrebbero meno ritenuto possibile?
Nulla, credo: tanto quelle visioni sarebbero state mirabili.
Eppure ormai nessuno, stanco a sazietà di scorgerli, si degna di sollevare lo sguardo ai luminosi templi del cielo”.